A dreamlike drawing, carrying the poetry from medieval tracts on the architecture of the nursery of Monza, where the ambitions are still called dreams and imagination allows children to live immersed in a surreal world of themself.
Colorful buildings but actually transparent because vanished over time.
A tribute to the cities, to those who were there and there are no more or better are transformed, over a river and under a white sky that is neither day nor night, a mirror in the mirror for the traveler who walks and…
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Palazzi colorati ma in realtà trasparenti perchè svaniti nel tempo. Un omaggio alle città, a quelle che c’erano e non ci sono più o meglio si trasformano, sopra un fiume e sotto un cielo bianco che non è né giorno né notte, uno specchio nello specchio per il viaggiatore che cammina e… (GRAUEN GALLERY)
“La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.”
“arrivando a ogni nuova città (…) ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.”
tratto da “le città invisibili” Italo Calvino